For Pete’s sake.

Per alcuni il genio misconosciuto cui si devono gran parte dei successi del Forest, per altri il più grande traditore della storia dei Reds, con la sua decisione di abbandonare la squadra per tornare all’odiato Derby County. Per tutti, una figura centrale del calcio inglese degli anni 60-80.

Dopo una sterminata produzione di letteratura (e filmografia) su Brian Clough, l’attenzione della storiografia comincia a soffermarsi anche su Peter Taylor: Wendy Dickinson, giornalista sportiva e, soprattutto, figlia del grande manager di Nottingham, dopo un lunghissimo lavoro di documentazione, ha scritto una monumentale biografia in due volumi dell’altra metà della coppia più vincente del calcio mondiale, Clough e Taylor, che per Wendy sono sempre stati Dad e Brian. Il primo volume sarà in uscita a agosto, ma è già in prevendita: coprirà il periodo che va dall’infanzia di Peter (non tutti sanno, per esempio, che giocò per il Forest negli anni di guerra, quando lui era un ragazzino — Taylor nacque nel 1928 — proprio per il fatto che tutti gli uomini erano impegnati nelle operazioni belliche) agli anni delle imprese con il Derby County, quando nacque la leggenda della coppia.

Nel sito dedicato al libro, ci sono alcune succulente anticipazioni: per esempio, il racconto di quel leggendario giorno in cui Liverpool e Leeds avevano una partita da recuperare, mentre il Derby aveva già finito la sua campagna, e era provvisoriamente in testa alla classifica, con due punti di vantaggio sulle due squadre, ma con una differenza reti nettamente peggiore: mentre i due manager decisero di andare a Majorca con la squadra a aspettare da lontano il verdetto del campo, Wendy, con la madre, andò a vedere la partita del Leeds, in quello che descrive come “il pomeriggio più ansioso della mia vita”.

Non so voi, ma io me lo leggerò di certo, per darvi conto delle parti più succulente, soprattutto per noi tifosi Reds (anche se, bisogna preavvertire, Wendy, cresciuta e appassionatasi di football mentre il padre era al Derby, è un’accesa tifosa dei Rams. Nobody’s perfect…).

2 commenti

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2 risposte a “For Pete’s sake.

  1. Gitani

    grazie grazie grazie…

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